Foggia
Official Info
- Official Website: https://www.calciofoggia1920.net
- League Website: https://www.lega-pro.com
- Twitter: https://twitter.com/CalcioFoggia
- Facebook: https://www.facebook.com/CalcioFoggia1920
- Instagram: https://www.instagram.com/calciofoggia1920
Quick Facts
- Founded: 1920
- City: Foggia
- Country: Italia
- Founder: Unknown
- Milestones: - 1920: fondazione come U.S. Foggia.
- 1957: fusione con l’Incedit (U.S. Foggia & Incedit), base del salto di qualità.
- Anni ’60: era Pugliese, prima storica promozione in Serie A (metà anni ’60).
- 1990–1991: Foggia di Zeman domina in Serie B e sale in A; nasce Zemanlandia.
- 1991–1995: quadriennio in Serie A con calcio offensivo iconico (Baiano–Signori–Rambaudi).
- 2012–2019: vicissitudini societarie e rifondazioni; il titolo sportivo passa a nuove denominazioni.
- 2015–2017: Coppa Italia Lega Pro 2015–16 e promozione in B 2016–17; Supercoppa di Lega Pro 2017.
- 2019: nuova ripartenza come Calcio Foggia 1920.
- Anni recenti: stabilmente in Serie C con partecipazioni ai playoff e ambizioni di ritorno in B.
History
Il calcio a Foggia nasce nel 1920 con l’Unione Sportiva Foggia, in una Capitanata che in quegli anni vive un fervore sportivo contagioso. L’evoluzione del club passa per fasi alterne tra campionati interregionali e nazionali, fino al momento spartiacque del 1957: la fusione con l’Incedit, la squadra della grande fabbrica cittadina, porta risorse, organizzazione e un’identità ancora più marcata. È l’anticamera della prima grande ascesa.
Negli anni sessanta l’arrivo di Oronzo Pugliese, tecnico carismatico e innovatore, trasforma il Foggia in una realtà capace di misurarsi con i grandi. Il club conquista la promozione in Serie A a metà decennio e si ritaglia un posto nel gotha del calcio italiano con prestazioni coraggiose allo stadio Pino Zaccheria, un impianto rumoroso e caldo che diventa teatro di imprese memorabili. Quella prima epoca d’oro apre un solco identitario: Foggia sarà sempre sinonimo di calcio verticale, intensità e spirito di provincia ribelle.
Il mito rossonero si cristallizza però all’inizio degli anni ’90. Zdeněk Zeman costruisce una squadra rivoluzionaria: difesa altissima, catena offensiva vorticosa, pressione senza palla e tridente leggero. Il Foggia vince la Serie B e si affaccia in A regalando partite-sinfonia, con il trio Baiano–Signori–Rambaudi a dettare tempi e profondità. Nasce “Zemanlandia”, un marchio culturale prima che sportivo, capace di influenzare linguaggio, estetica e tattica del nostro calcio. Foggia diventa laboratorio di talento e spettacolo: gol a grappoli, gare pirotecniche, applausi anche dagli avversari. Quei campionati in massima serie fissano per sempre il club nella memoria collettiva.
Il dopo-Zeman è una navigazione complessa. Alternanza di categorie, stagioni positive e scivolate, fino alle note difficoltà economiche del nuovo millennio. La tifoseria, cuore pulsante dei Satanelli, resta il filo rosso: sostegno, identità, comunità. Arrivano rifondazioni, passaggi societari e ripartenze. Ma a Foggia l’orgoglio non manca mai, e il Pino Zaccheria continua a essere una roccaforte.
Tra il 2015 e il 2017 il club torna a far parlare di sé: mette in bacheca la Coppa Italia Lega Pro, domina il proprio girone di terza serie e conquista la B, suggellando il tutto con la Supercoppa di Lega Pro. È un ciclo che rilancia ambizioni e pubblico. Una nuova crisi nel 2019 riporta la società a ricostruire dalle fondamenta, con la denominazione Calcio Foggia 1920. In tempi recenti, la squadra ritrova stabilità in Serie C, disputa playoff e flirta più volte con la promozione, sostenuta da una base tifosa tra le più calorose del Paese.
Oggi Foggia è un club orgogliosamente territoriale, ma dal nome che risuona ovunque ci sia memoria di calcio romantico. Non è un brand globale in senso stretto; eppure, per chi ama tattica e storia, Foggia racconta un modo di stare in campo: coraggio, verticalità, estetica del rischio. Una tradizione che continua a ispirare, dalla panchina al settore giovanile, con la Capitanata alle spalle a ricordare che il pallone, qui, è faccenda seria.
Honours
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- title: Serie B
- years: 1991
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- title: Serie C / Lega Pro (Girone)
- years: 1962, 2017
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- title: Coppa Italia Serie C (Lega Pro)
- years: 2016
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- title: Supercoppa di Lega Pro
- years: 2017
Statistical Insights
Indicatori quantitativi aggiornati (win rate, media gol segnati/subiti per gara, strisce migliori/peggiori) non sono allineati in modo univoco sulle fonti al 23-08-2025 e vengono pertanto marcati come Unknown. Trend qualitativo: in Serie C recente, Foggia mostra una struttura difensiva più compatta rispetto al passato romantico, con fase di non possesso organizzata e attacco orientato su transizioni e palla inattiva; profilo da squadra “da playoff”, con differenziale reti tendenzialmente vicino allo zero o leggermente positivo e maggiore prolificità in casa allo stadio Pino Zaccheria. Best practice storica: nelle stagioni di Zeman in A, il Foggia spiccava per alto numero di gol complessivi e partite sopra i 2,5 gol; legacy tattica che ancora influenza il gusto del pubblico rossonero.
Key Players
Per una lettura storica dei profili simbolo: Francesco Baiano (attaccante) – riferimento tecnico del tridente di Zeman, attacco della profondità e finalizzazione in doppia cifra in A; Giuseppe Signori (attaccante) – esploso a Foggia prima di diventare bandiera della Nazionale, micidiale nel breve e su punizione; Roberto Rambaudi (esterno/attaccante) – strappi, cross e creatività tra le linee; Francesco Mancini (portiere) – leadership e coraggio tra i pali nel ciclo zemaniano; Igor Kolyvanov (attaccante) – potenza e piede pesante, gol pesanti nelle stagioni novanta. Nota: elenco focalizzato su icone storiche del club; i migliori performer stagionali attuali sono marcati come Unknown per disallineamento fonti (ultimo check 23-08-2025).
Projection
Profilo competitivo da alta classifica in Serie C con vocazione playoff. In termini di probabilità implicite (stima redazionale): qualificazione playoff 55–65%; promozione diretta 8–12%; promozione via playoff 12–18%; rischio playout 10–15%. Le percentuali riflettono la combinazione tra spinta del Pino Zaccheria, solidità difensiva richiesta dal torneo e necessità di continuità realizzativa. Fattori chiave: set-piece, equilibrio nelle gare esterne, gestione degli scontri diretti contro pari livello.
Trivia
• Zemanlandia, un’idea prima che un luogo. A Foggia Zdeněk Zeman ha trasformato un club di provincia in un manifesto tattico. Linea altissima, pressing asfissiante, terzini che diventano ali, esterni che stringono dentro, vertigine e coraggio: il calcio italiano non era abituato a una libertà del genere. Il termine “Zemanlandia” è entrato nel lessico sportivo proprio per descrivere quella follia meravigliosa. Le gare del Foggia di inizio anni ’90 erano spesso montagne russe: gol, ribaltamenti, difese aperte e un pubblico che spingeva come un dodicesimo uomo. Molti allenatori di oggi citano ancora quel modello come un imprinting estetico.
• Il tridente delle meraviglie. Francesco Baiano, Giuseppe Signori e Roberto Rambaudi hanno segnato un’epoca. Ognuno con caratteristiche distinte: Baiano, attaccante tattico e tecnico, capace di attaccare lo spazio e rifinire; Signori, sinistro educatissimo e killer sotto porta; Rambaudi, motore inesauribile sulla fascia, dribbling e assist. Insieme, hanno reso il Foggia la squadra più divertente del campionato, creando una scia emotiva che ancora oggi accende ricordi e racconti allo stadio.
• Il Pino Zaccheria, fortezza e identità. Intitolato al tenente pilota e atleta foggiano Pino Zaccheria, l’impianto è un simbolo cittadino. Lì la curva rossonera ha costruito il suo mito: cori roboanti, coreografie e attaccamento feroce alla maglia. Chi gioca a Foggia lo sa: uscire con i tre punti dal Zaccheria non è mai semplice, a prescindere dalla categoria. Il clima della Capitanata – vento, caldo o umidità – aggiunge spesso una componente quasi “territoriale” alla difficoltà delle gare.
• Satanelli e diavolo rossonero. Il soprannome della squadra, “Satanelli”, nasce dai colori sociali e da un certo gusto per la sfida all’autorità calcistica. Lo stemma con il diavolo racchiude una filosofia: rispetto per tutti, paura di nessuno. Nella simbologia locale, quel diavolo è un nume tutelare che protegge il campo e il popolo rossonero.
• Una bacheca di sostanza. Il club non vanta titoli nazionali maggiori, ma ha inciso laddove contava per le proprie dimensioni: promozioni sofferte e meritate, una Coppa Italia di categoria nel 2015–16 e la Supercoppa di Lega Pro nel 2017 hanno acceso il nuovo millennio rossonero. Per una tifoseria abituata a combattere, queste coppe hanno il sapore di trofei “pesanti”.
• Maestri e allievi. A Foggia sono passati giocatori e tecnici che hanno poi brillato altrove: oltre ai già citati, basti pensare a come la scuola rossonera abbia valorizzato interpreti di catena laterale e mezzepunte in epoca in cui i ruoli venivano ancora incasellati rigidamente. L’idea di dare responsabilità e coraggio a profili offensivi “leggeri” ha preceduto molte tendenze moderne.
• Partite da cineteca. I tifosi ricordano sfide di Serie A finite in goleade da entrambe le parti, risultati pirotecnici e rimonte clamorose. Non era raro vedere il Foggia chiudere partite con molte conclusioni create e concesse: la priorità era segnare un gol in più dell’avversario, non uno in meno. Questa scelta di campo ha reso la squadra amatissima dai neutrali e temuta dai rivali.
• Resilienza come marca di fabbrica. Le ripartenze dopo le crisi societarie hanno cementato un rapporto simbiotico tra squadra e città. La comunità si è spesso stretta attorno al club, sostenendolo nei momenti di difficoltà e partecipando attivamente alle rinascite. A Foggia il calcio è anche un collante sociale: dalle scuole calcio ai quartieri popolari, la maglia rossonera è un punto di riferimento.
• Un laboratorio permanente. Anche oggi, pur in un contesto più prudente sul piano tattico rispetto alla Zemanlandia originale, il Foggia resta un laboratorio: scouting mirato, valorizzazione dei giovani, attenzione alle palle inattive e alla transizione. La cultura del gioco propositivo, declinata con equilibrio, continua a informare i progetti tecnici del club.
• Il richiamo del Sud. Nel panorama calcistico italiano, Foggia rappresenta la narrativa del Sud che sorprende e affascina. Ogni stagione riapre il cassetto dei sogni: tornare stabilmente in Serie B e, perché no, rivedere un giorno il diavolo rossonero bussare alla porta della A. Intanto, allo Zaccheria si gioca sempre una partita speciale, dove il peso della storia e la voce della curva aggiungono un gol di vantaggio invisibile.
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Giocate | 18 | 19 | 37 | |||
| Vinte | 6 | 4 | 10 | |||
| Pareggi | 5 | 5 | 10 | |||
| Sconfitte | 7 | 10 | 17 | |||
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Per Match | Total | Per Match | Total | Per Match | Total | |
| Goal | 1.2 | 21 | 1.1 | 20 | 1.1 | 41 |
| Goal concessi | 1.3 | 24 | 1.5 | 28 | 1.4 | 52 |
| Cartellini gialli | 2.6 | 47 | 2.4 | 46 | 2.5 | 93 |
| Cartellini rossi | 0.3 | 6 | 0.1 | 2 | 0.2 | 8 |
| Reti inviolate | 0.3 | 6 | 0.3 | 6 | 0.3 | 12 |
| Calci d'angolo | 0 | 0 | 0 | |||
| Falli | 0 | 0 | 0 | |||
| Fuori gioco | 0 | 0 | 0 | |||
| Tiri | 0 | 0 | 0 | |||
| Tiri in porta | 0 | 0 | 0 | |||