Kashiwa Reysol

Città
Kashiwa (Chiba)
Nazione
Sito Web
Fondata
1940
Stadio
Social

Official Info

Quick Facts

  • Founded: 1940
  • City: Kashiwa (Chiba)
  • Country: Giappone
  • Founder: Hitachi, Ltd.
  • Milestones: - 1940: fondazione come Hitachi, Ltd. Soccer Club
    - Anni ’70: primo ciclo vincente nel calcio giapponese pre‑J.League (titoli nazionali e coppe)
    - 1986: trasferimento della base operativa a Kashiwa, prefettura di Chiba
    - 1995: ingresso in J.League con il nome Kashiwa Reysol
    - 1999: primo trofeo dell’era J.League (Coppa di Lega)
    - 2010: titolo in J2 e promozione
    - 2011: storico titolo J1 da neopromossi (un unicum nel calcio giapponese)
    - 2013: semifinale AFC Champions League
    - 2014: vittoria Suruga Bank Championship

History

Nati come squadra aziendale di Hitachi, Ltd. nel 1940, i Kashiwa Reysol affondano le radici nel periodo pre‑professionistico del calcio giapponese. Il club, allora noto come Hitachi Soccer Club, si impose tra gli anni ’60 e ’70 nella Japan Soccer League e nelle coppe nazionali, gettando le basi di una cultura vincente fatta di disciplina e identità tattica. Lo spostamento a Kashiwa (Chiba) consolidò il legame con il territorio e con una tifoseria che nel tempo è diventata sinonimo di calore e colore giallo.
Con la nascita della J.League, Reysol adottò un naming che richiama il sole (Rey + Sol), ricalcando anche il simbolismo di Hitachi. Dal 1995 il club è parte fissa dell’élite nipponica, con momenti di ascesa e inevitabili fasi di ricostruzione. Il primo acuto professionistico arriva nel 1999 con la Coppa di Lega, in un periodo animato anche dalla presenza di campioni stranieri di richiamo.
Il biennio 2010‑2011 resta scolpito nella storia: dopo aver vinto la J2 nel 2010, Kashiwa conquista il titolo di J1 da neopromossa l’anno seguente, impresa mai riuscita prima a nessun club giapponese. Quella squadra, pragmatica e verticale, univa organizzazione difensiva e potenza offensiva, dando un segnale forte all’intero movimento. Il ciclo successivo ha consolidato la presenza internazionale: la semifinale di AFC Champions League 2013 proietta il nome Reysol nel continente e restituisce al club una dimensione competitiva oltre i confini nazionali.
Nel decennio seguente, il club alterna buone stagioni a campionati più sofferti, senza perdere però la sua vocazione alla formazione di talenti: dal vivaio sono usciti profili come Hiroki Sakai, poi protagonista in Europa, e diversi attaccanti moderni cresciuti nel sistema giallo. L’annata record di Michael Olunga – con otto gol in una singola gara – è diventata rapidamente folklore calcistico, mentre le finali nazionali raggiunte ribadiscono la capacità di alzare il livello nelle gare secche.
Lo stadio di casa, l’Hitachi Kashiwa Soccer Stadium (oggi noto per naming commerciale come Sankyo Frontier Kashiwa Stadium), è un impianto compatto e rumoroso: il famoso “Hitachidai” conferisce un vantaggio ambientale tangibile. La rivalità con JEF United Chiba anima il panorama locale (il celebre Chibagin Derby), mentre la collocazione nel ricco bacino del Kanto intensifica i derby con realtà come Urawa Reds e FC Tokyo.
Oggi Kashiwa Reysol è un club solido, con un’identità chiara: sviluppo dei giovani, scouting mirato sul mercato brasiliano e un calcio diretto ma tecnico. Non è un brand planetario, ma ha una traccia internazionale riconoscibile grazie a partecipazioni costanti alle coppe, una fanbase fedele e un’immagine coerente con il proprio DNA: il sole che non smette di brillare.

Honours

    • title: J1 League
    • years: 2011
    • title: J2 League
    • years: 2010, 2019
    • title: Japan Soccer League Division 1
    • years: 1972
    • title: Emperor's Cup
    • years: 1972, 1975, 2012
    • title: J.League Cup (YBC/Levain)
    • years: 1999, 2013
    • title: Suruga Bank Championship
    • years: 2014

Statistical Insights

Nota metodologica: dati granulari stagionali completi non uniformi su tutte le fonti consultate alla data 2025-08-22; alcune metriche rimangono in aggiornamento.
- Unicità: unico club giapponese ad aver vinto J2 e, l’anno dopo, il titolo J1 (2010→2011).
- Produzione offensiva d’élite recente: stagione 2020 con capocannoniere del campionato (Michael Olunga) e attacco tra i migliori del torneo.
- Continentalità: semifinale AFC Champions League 2013, con percorso caratterizzato da alto rendimento esterno.
- Tendenza competitiva: profilo storico da “streaky team”, capace di lunghe serie utili in casa a Hitachidai e picchi di rendimento nelle coppe nazionali.
- Metriche richieste (ultimo quinquennio – win rate, gol fatti/subiti per gara, migliori/peggiori strisce): Unknown (in attesa di dataset armonizzato: Transfermarkt/FBref/Soccerway, retrieval 2025-08-22).

Key Players

- Taiyo Koga (Difensore centrale): capitano e leader del reparto, alto minutaggio e forte nelle letture preventive; riferimento su palle inattive.
- Mao Hosoya (Attaccante): prodotto domestico, attaccante mobile con doti di attacco alla profondità; ha chiuso di recente una stagione in doppia cifra in J1.
- Matheus Sávio (Trequartista/ALA): creatività tra le linee, contributo costante in chance create e assist; doppia cifra “gol+assist” in una delle ultime annate.
- Tomoya Koyamatsu (Esterno/seconda punta): aggressione dello spazio e pressing; impatto in transizione e nei tagli sul secondo palo.
- Sachiro Toshima (Centrocampista): equilibrio tra linea e rifinitura bassa; volume di passaggi progressivi e recuperi.
Nota: i profili possono variare per trasferimenti in/out; dati di dettaglio (gol/assist/minuti) variano per competizione e stagione. Ultimo controllo fonti: 2025-08-22.

Projection

Reysol resta una squadra “elastica”: organizzazione difensiva, transizioni rapide e forte identità casalinga. Con una base giovane e innesti mirati dal mercato brasiliano, la forbice attesa oscilla tra zona medio‑alta e lotta salvezza a seconda della continuità offensiva. Probabilità indicative (quote implicite stile betting, soggette a variazione con mercato/formazione):
- Top‑6 J1: 18–25%
- 7º–12º posto: 40–48%
- Ultime 4 posizioni: 22–28%
- Semifinale in Coppa nazionale (una tra Emperor’s/Levain): 20–28%
Key driver: produzione da palla inattiva e conversione delle grandi occasioni. Rischio: dipendenza da pochi finalizzatori e calo nelle serie esterne.

Trivia

• Un nome, un sole: “Reysol” unisce lo spagnolo “Rey” (re) a “Sol” (sole), richiamando il simbolismo solare storicamente associato a Hitachi. Il soprannome “Sun Kings” è un marchio identitario della tifoseria, che trasforma Hitachidai in un catino giallo.
• L’impresa irripetibile: il back‑to‑back 2010→2011 (titolo J2 seguito dal titolo J1) è uno spartiacque del professionismo nipponico. Vincere il massimo campionato da neopromossa ha cambiato la percezione del club, dimostrando che un progetto chiaro e un gruppo coeso possono capovolgere le gerarchie.
• L’otto di Olunga: il 2019 regala un record entrato nella storia del calcio giapponese. Michael Olunga, centravanti keniota, segna otto gol in una singola partita ufficiale con la maglia di Kashiwa, fissando uno standard difficilmente eguagliabile. Quell’exploit fotografa un’identità: rispetto per la fase difensiva, ma quando Reysol alza i giri, può travolgere.
• Hitachidai, un fortino: l’Hitachi Kashiwa Soccer Stadium è tra gli impianti più caratteristici del Paese. Capienza contenuta, spalti vicini al campo, pressione costante: la cosiddetta “tempesta gialla” che accoglie le big del campionato spesso si traduce in strisce utili casalinghe di rilievo.
• Giovani e orizzonti: il vivaio ha prodotto calciatori arrivati in Europa come Hiroki Sakai, esterno difensivo con esperienza in Bundesliga e Ligue 1. Il club è noto per la cura nella formazione, per la centralità della Primavera e per l’integrazione progressiva dei talenti in prima squadra.
• Stelle di passaggio: nel corso degli anni Kashiwa ha ospitato nomi affascinanti del calcio internazionale. Tra i più citati nelle cronache, Hristo Stoichkov ha indossato il giallo a fine anni ’90, portando esperienza e un tocco di classe mondiale. Più recentemente, profili sudamericani creativi hanno dato continuità a una tradizione di scouting attenta e coerente.
• DNA da coppa: nelle competizioni a eliminazione diretta, Reysol ha spesso espresso il meglio, con finali nazionali raggiunte e sollevate. La vittoria della Suruga Bank Championship ha ribadito la confidenza nelle notti internazionali, mentre la corsa fino alla semifinale continentale 2013 ha esportato il brand oltre i confini.
• Il Chibagin Derby: contro JEF United Chiba, il derby provinciale è una festa del calcio locale, tra coreografie, canti e un bilanciamento tra orgoglio territoriale e fair play. Il nome richiama la sponsorizzazione storica del Chiba Bank, diventata nel tempo sinonimo del confronto.
• Tradizione cromatica: il giallo non è solo estetica. Nella cultura del club è un segno distintivo che attraversa maglie, merchandising e comunicazione. L’impatto visivo allo stadio è parte integrante dell’esperienza Reysol.
• Memorie e rispetto: la comunità gialla custodisce con affetto la memoria di Masato Kudo, attaccante cresciuto nel club e simbolo di dedizione. Le iniziative commemorative testimoniano un legame profondo tra squadra, ex giocatori e città.
• Modello tecnico: Kashiwa alterna fasi di costruzione diretta a momenti di possesso ragionato. L’attenzione per le transizioni e le palle inattive è un tratto ricorrente, così come l’utilizzo di esterni bravi ad attaccare lo spazio.
• Cultura del dettaglio: dall’organizzazione dei settori giovanili alle sinergie con il mercato estero, il club lavora su processi più che su spot. Questo spiega perché, nonostante oscillazioni di classifica, Reysol riesca a rigenerarsi ciclicamente e a rimanere competitivo in J1.

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