Aberdeen
Official Info
- Official Website: https://www.afc.co.uk/
- League Website: https://spfl.co.uk/league/premiership
- Twitter: https://twitter.com/AberdeenFC
- Facebook: https://www.facebook.com/AberdeenFC
- Instagram: https://www.instagram.com/aberdeenfc/
- YouTube: https://www.youtube.com/@AberdeenFC
Quick Facts
- Founded: 14 aprile 1903
- City: Aberdeen
- Country: Scozia
- Founder: Fusione tra Aberdeen, Victoria United e Orion
- Milestones: - 1903: nasce dall’unione di tre club cittadini.
- 1905: elezione alla massima serie scozzese (top flight) dove resterà ininterrottamente.
- 1954–55: primo titolo nazionale.
- 1978: Pittodrie diventa uno dei primi stadi all-seater del Regno Unito; a Pittodrie nascono anche le “dugout” moderne (idee di Donald Colman).
- 1979–80: secondo titolo, inizia l’era Ferguson.
- 1983: vince la Coppa delle Coppe UEFA battendo il Real Madrid (2–1, Gothenburg) e la Supercoppa UEFA contro l’Amburgo.
- 1984–85: back-to-back titoli di campione di Scozia.
- 2013–14: trionfo in Scottish League Cup.
- 2023–24: finale di League Cup; gironi europei superati fino alla Conference/Europa League (partecipazione ai gruppi).
- 2024: arriva in panchina Jimmy Thelin, tecnico svedese, per un nuovo ciclo.
- Oggi: progetto nuovo stadio nell’area del lungomare di Aberdeen in discussione.
History
L’Aberdeen FC nasce il 14 aprile 1903 dalla fusione di tre realtà locali — Aberdeen, Victoria United e Orion — con l’obiettivo di creare un club capace di rappresentare l’intera città del Nordest scozzese. Due anni più tardi, nel 1905, i Dons vengono eletti stabilmente nella massima serie, una presenza continua che diventerà uno dei tratti identitari del club. I primi decenni sono di costruzione, con momenti significativi come il primo Scottish Cup vinto nel dopoguerra (1946–47). Il vero salto di qualità arriva negli anni ’50: la squadra guidata da Dave Halliday conquista nel 1954–55 il primo titolo di campione di Scozia, aprendo una fase di crescita nelle infrastrutture e nell’identità tattica.
Negli anni ’70 Pittodrie Stadium diventa laboratorio d’innovazione: grazie all’intuizione del tecnico Donald Colman nascono le moderne panchine a bordo campo (dugout), poi replicate in tutto il mondo; lo stadio è tra i primi nel Regno Unito a diventare interamente con posti a sedere. Sul campo, l’innesto di giovani di valore e la definizione di una cultura del lavoro feroce preparano il terreno a un’epoca irripetibile: l’arrivo di Alex Ferguson a fine anni ’70. Con Sir Alex si forma un gruppo leggendario — Willie Miller, Alex McLeish, Gordon Strachan e tanti altri — che rompe l’egemonia di Glasgow. Scudetto nel 1979–80, quindi la doppietta memorabile: la Coppa delle Coppe 1982–83, vinta 2–1 ai supplementari contro il Real Madrid sotto la pioggia di Göteborg, e la Supercoppa UEFA nello stesso anno contro l’Amburgo. Seguono altri titoli nazionali e il back-to-back in campionato nel 1983–84 e 1984–85, a coronamento del ciclo.
Il post-Ferguson non è semplice, ma l’Aberdeen resta un’istituzione stabile della Premiership. Gli anni ’80 e ’90 portano ulteriori coppe nazionali e la conferma del ruolo dei Dons come “terza forza storica” del calcio scozzese. Il nuovo millennio riscopre ambizioni europee (ricordato il 2–2 contro il Bayern a Pittodrie nel 2008 in Coppa UEFA) e la solidità gestionale, culminata nella League Cup 2013–14 sotto Derek McInnes, che ridà un trofeo alla Red Army e riaccende il ciclo di partecipazioni continentali.
Negli ultimi anni il club ha investito su academy e scouting, con cessioni-record come Calvin Ramsay al Liverpool, e ha mantenuto una base competitiva in campionato. L’arrivo del tecnico svedese Jimmy Thelin promette un modello sostenibile e moderno: principi di pressing organizzato, catene laterali rapide e sviluppo di profili rivendibili. L’Aberdeen non è un “brand globale” alla stregua dei colossi europei, ma la sua eredità è internazionale grazie ai due trofei UEFA, a uno stadio iconico come Pittodrie e a una tifoseria che non abbandona mai la squadra. La definizione più corretta? Un club con identità fortissima, radici cittadine e un passato europeo che continua a ispirare il presente.
Honours
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- title: Campionato di Scozia (top flight)
- years: 1955, 1980, 1984, 1985
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- title: Scottish Cup
- years: 1947, 1970, 1982, 1984, 1986, 1990
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- title: Scottish League Cup
- years: 1956, 1977, 1986, 1990, 1996, 2014
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- title: Coppa delle Coppe UEFA
- years: 1983
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- title: Supercoppa UEFA
- years: 1983
Statistical Insights
- Win rate (ultime 5 stagioni, tutte le competizioni): Unknown (agg. 2025-08-24).
- Media gol segnati/subiti per gara (ultima stagione, Premiership): Unknown (agg. 2025-08-24).
- Miglior striscia utile recente in campionato: serie di imbattibilità in doppia cifra durante l’era Ferguson negli anni ’80 (storico club record; dettaglio preciso: Unknown, agg. 2025-08-24).
- Record europeo iconico: 2 trofei UEFA (1983), unico club scozzese con doppia corona europea nella stessa annata.
- Tendenza tattica recente: 4-2-3-1/4-3-3 con pressione organizzata e catene laterali; alto volume di cross e attacchi diretti verso la punta centrale.
Key Players
- Bojan Miovski (ATT): bomber e riferimento centrale; attacca la profondità, finalizzazione di prima intenzione. Stat line ultima stagione: Unknown (agg. 2025-08-24).
- Leighton Clarkson (CC/Regista): piede educato, set-pieces, primo costruttore. Stat line ultima stagione: Unknown (agg. 2025-08-24).
- Graeme Shinnie (CC, capitano): leadership, aggressione in zona palla, recuperi. Stat line ultima stagione: Unknown (agg. 2025-08-24).
- Jamie McGrath (TQ/Mezzala): inserimenti e gol da seconda linea. Stat line ultima stagione: Unknown (agg. 2025-08-24).
- Nicky Devlin (TD): motore sulla corsia, duelli e fisicità. Stat line ultima stagione: Unknown (agg. 2025-08-24).
Projection
Outlook in stile betting: con guida tecnica moderna (Thelin) e un asse consolidato Miovski–Shinnie–Clarkson, i Dons hanno profilo da top 6 stabile e dark horse nelle coppe. Probabilità implicite (nostre stime): top-6 55%, qualificazione europea 25%, vittoria di una coppa nazionale 12%, lotta salvezza 3%. Variabili chiave: tenuta difensiva lontano da Pittodrie, mercato in uscita (eventuale cessione di Miovski) e conversione delle palle inattive, storicamente fonte di valore aggiunto ad Aberdeen.
Trivia
• I “Gothenburg Greats”. Così i tifosi chiamano la squadra che il 11 maggio 1983 sconfisse il Real Madrid 2–1 nella finale di Coppa delle Coppe a Göteborg. Sotto una pioggia battente, con i gol di Eric Black e John Hewitt, l’Aberdeen consegnò a Sir Alex Ferguson il primo grande trofeo europeo della sua carriera. Pochi mesi più tardi arrivò anche la Supercoppa UEFA contro l’Amburgo campione d’Europa: 0–0 in Germania, 2–0 a Pittodrie. Due stelle oggi brillano sopra lo stemma a ricordare quell’impresa.
• Le panchine “moderne” nascono a Pittodrie. Negli anni ’20 Donald Colman, tecnico e innovatore, volle sedersi a livello del terreno per osservare meglio il gioco di gambe dei suoi calciatori sul lato della tribuna. Da quella intuizione derivò il concetto di “dugout”, poi adottato a ogni latitudine. Un pezzo di quotidianità calcistica nato ad Aberdeen.
• Uno stadio pionieristico. Pittodrie è storicamente considerato tra i primi impianti all-seater nel Regno Unito. L’impianto ha ospitato serate europee iconiche e un settore — la “Red Shed” — diventato simbolo dell’identità dei Dons: cori incessanti, bandiere e una vicinanza al campo che mette pressione agli avversari.
• La “New Firm”. La rivalità con il Dundee United, esplosa negli anni ’80 mentre entrambe sfidavano l’asse di Glasgow per i titoli, fu ribattezzata dai media “New Firm”. Scontri intensi, spesso decisivi per campionati e coppe, con in panchina allenatori carismatici e in campo difese granitiche e mediani da battaglia.
• Willie Miller e la scuola dei difensori. Con 797 presenze in prima squadra, Willie Miller è il recordman del club e metà della storica coppia centrale con Alex McLeish, perno delle vittorie europee. L’Aberdeen ha costruito una tradizione di difensori di livello (pensiamo anche alla crescita e valorizzazione, in tempi recenti, di Scott McKenna) e di centrocampisti operai con qualità.
• Joe Harper, il Re dei gol. Con oltre 200 reti ufficiali, Joe Harper è il miglior marcatore della storia dei Dons. Attaccante d’area, letale su rigori e palloni vaganti, è un’icona tra gli anni ’60 e ’70; il suo nome è spesso evocato quando un nuovo centravanti inizia a segnare a ripetizione a Pittodrie.
• Un club sempre in alto. L’Aberdeen è stato costantemente nel massimo livello del calcio scozzese da inizio Novecento, traguardo condiviso solo con i grandi del Paese. Anche nelle stagioni più complicate, l’identità del club e l’appoggio della “Red Army” hanno impedito scivoloni strutturali.
• Notte europea vs Bayern. Nel 2007–08 i Dons ritrovano l’Europa che conta: 2–2 a Pittodrie contro il Bayern Monaco in Coppa UEFA, poi ko al ritorno a Monaco. Una cartolina della capacità dell’Aberdeen di superarsi nelle grandi notti, anche contro superpotenze.
• Due stelle sul crest. Le due stelle sopra lo stemma simboleggiano Coppa delle Coppe e Supercoppa UEFA del 1983. Lo stemma stesso, con il pallone che entra in porta, è un unicum grafico tra i club britannici e sottolinea l’essenza del gioco.
• Cantera e plusvalenze. Negli ultimi anni i Dons hanno rafforzato l’Academy e lo scouting: la cessione di Calvin Ramsay al Liverpool è divenuta il trasferimento in uscita più remunerativo della storia del club, segno di una filiera tecnico-finanziaria ormai matura.
• Colonna sonora: “The Northern Lights of Old Aberdeen”. È la canzone che spesso accompagna il prepartita a Pittodrie, un inno identitario che lega squadra e comunità cittadina.
• Record in coppa nazionale. Gli anni ’80 restano l’epoca d’oro: oltre ai due scudetti consecutivi, Aberdeen ha firmato doppi domestici e una striscia di finali che ha consacrato la squadra di Ferguson come una delle più forti nella storia del calcio scozzese. Quel DNA competitivo sopravvive nella cultura del club: niente spettacolo fine a sé stesso, ma intensità, compattezza e transizioni verticali. In Scozia lo chiamano “Aberdeen way”: lavoro, disciplina, e la voglia di misurarsi senza timori reverenziali con chiunque.
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Giocate | 19 | 19 | 38 | |||
| Vinte | 10 | 5 | 15 | |||
| Pareggi | 4 | 4 | 8 | |||
| Sconfitte | 5 | 10 | 15 | |||
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Per Match | Total | Per Match | Total | Per Match | Total | |
| Goal | 1.6 | 31 | 0.9 | 17 | 1.3 | 48 |
| Goal concessi | 1.4 | 26 | 1.8 | 35 | 1.6 | 61 |
| Cartellini gialli | 2.4 | 46 | 2.3 | 43 | 2.3 | 89 |
| Cartellini rossi | 0.1 | 1 | 0.1 | 1 | 0.1 | 2 |
| Reti inviolate | 0.3 | 5 | 0.2 | 3 | 0.2 | 8 |
| Calci d'angolo | 6.6 | 126 | 5.5 | 105 | 6.1 | 231 |
| Falli | 10.7 | 204 | 11.8 | 224 | 11.3 | 428 |
| Fuori gioco | 1.6 | 31 | 1.4 | 26 | 1.5 | 57 |
| Tiri | 13.5 | 257 | 10.6 | 202 | 12.1 | 459 |
| Tiri in porta | 4.2 | 79 | 3.3 | 63 | 3.7 | 142 |