Greece

Official Info

• Official Website: https://www.epo.gr
• League Website: https://www.fifa.com/associations/association/gre
• Twitter: https://twitter.com/EthnikiOmada
• Facebook: https://www.facebook.com/EthnikiOmada
• Instagram: https://www.instagram.com/ethniki_omada
• YouTube: https://www.youtube.com/c/EthnikiOmada

Quick Facts

• Founded: 1926 (Federazione calcistica ellenica, EPO)
• City: Atene
• Country: Grecia
• Founder: Federazione Calcistica Ellenica (EPO)
• Milestones: - 1927: affiliazione FIFA; 1954: membro fondatore UEFA. - 7 aprile 1929: primo match ufficiale (vs Italia B). - 1980: prima qualificazione agli Europei. - 1994: prima partecipazione ai Mondiali. - 2004: trionfo a UEFA EURO. - 2012: quarti di finale EURO. - 2014: ottavi di finale ai Mondiali. - 2022–23: promozione in Nations League B.

History

La Nazionale di calcio della Grecia, conosciuta semplicemente come “Ethniki” (la Nazionale), nasce sotto l’egida della Federazione Calcistica Ellenica (EPO) fondata nel 1926. Affiliatasi alla FIFA nel 1927 e tra i membri fondatori della UEFA nel 1954, la Grecia debutta ufficialmente nel 1929 contro l’Italia B, inaugurando un percorso internazionale fatto di alti e bassi, ma coronato da un apice assoluto: il titolo europeo del 2004. Fino agli anni Ottanta, il calcio ellenico fatica a ritagliarsi spazio nel panorama continentale; la prima svolta arriva con la qualificazione a EURO 1980, segnale di una crescita tecnica e organizzativa. Il battesimo mondiale giunge nel 1994 negli Stati Uniti, esperienza dura ma formativa, che prepara il terreno per il miracolo sportivo di inizio millennio.
Guidata dal tecnico tedesco Otto Rehhagel, la Grecia scrive la pagina più luminosa della sua storia a UEFA EURO 2004. Inserita tra le outsider, abbatte uno dopo l’altro i pronostici con un calcio organizzato, ferreo nelle marcature preventive, chirurgico sulle palle inattive. La vittoria inaugurale contro il Portogallo, il pari con la Spagna, il pass per i quarti nonostante lo scivolone con la Russia: poi Francia, Repubblica Ceca e ancora Portogallo cadono 0-1, con reti “da lavagna” firmate soprattutto di testa. Angelos Charisteas, Traianos Dellas e un collettivo indomabile entrano così nell’immaginario europeo; Theodoros Zagorakis viene eletto miglior giocatore del torneo. È la legittimazione di un’identità tattica: compattezza estrema, tempi di gioco rallentati a piacere, capacità di indirizzare le gare sui dettagli.
Dopo il 2004, l’Ethniki resta presenza regolare ai grandi eventi. A EURO 2012 raggiunge i quarti, mentre ai Mondiali 2014 centra per la prima volta gli ottavi, arrendendosi solo ai rigori contro la Costa Rica dopo il pari all’ultimo respiro di Sokratis Papastathopoulos. Seguono anni di transizione, con cicli di ricambio generazionale e qualche delusione nelle qualificazioni, ma la base difensiva resta un marchio di fabbrica. Con l’introduzione della UEFA Nations League, la Grecia trova nuova stabilità: vince il proprio gruppo in Lega C nel 2022–23, guadagnando la promozione e nuovi scenari competitivi.
Il bacino dei talenti si è via via internazionalizzato: terzini di spinta, centrali fisici, mezzepunte tecniche e attaccanti formati in contesti olandesi, inglesi e portoghesi hanno arricchito il repertorio. Atene rimane il cuore pulsante, tra OAKA e i moderni impianti dei club in cui la Nazionale ha alternato le sedi domestiche. L’identità greca oggi coniuga il DNA pragmatico con una maggiore intraprendenza palla a terra, sostenuta da specialisti su piazzati e da un pressing più coordinato.
È un movimento dalla risonanza globale? La risposta è sì: l’eco del 2004 ha proiettato la Grecia nell’albo d’oro che conta e ne ha consolidato il brand internazionale. Pur non appartenendo alla ristretta élite storica, l’Ethniki resta un avversario ostico, capace di capitalizzare margini sottili e di trasformare l’organizzazione in rendimento. In sintesi: una nazionale che sa come si vince quando il margine d’errore è zero.

Honours

• • title: UEFA European Championship
  • years: 2004
• • title: UEFA Nations League (Lega C – vincitrice girone, promozione)
  • years: 2022

Statistical Insights

Unknown (ultimo aggiornamento: 2025-08-23). Nota: win rate all-time, gol fatti/subiti per gara e strisce di risultati richiedono verifica incrociata su Transfermarkt/FBref entro la soglia di freschezza.

Key Players

• Anastasios Bakasetas (Trequartista/Mezzapunta): leader tecnico e carismatico, specialista su piazzati, alta produzione di passaggi chiave con la nazionale. • Konstantinos Mavropanos (Difensore centrale): dominante nel gioco aereo e nelle intercettazioni; profilo ideale per difesa posizionale e marcature preventive. • Konstantinos Tsimikas (Terzino sinistro): spinta costante, traversoni di qualità e palloni inattivi; valore aggiunto nelle situazioni da palla ferma. • Giorgos Masouras (Ala): attacchi della profondità, tempi di inserimento e finalizzazione; notevole lavoro senza palla nel pressing. • Vangelis Pavlidis (Attaccante): attaccante d’area con ottime letture sul primo palo; doppia cifra stabile a livello di club, affidabile nella rifinitura corta.

Projection

Outlook prudente ma ambizioso. In ambito UEFA, la Grecia si colloca nel secondo/terzo tier: con calendario bilanciato, atteso rendimento casalingo ~1.6–1.8 punti/partita e fase difensiva tra le top-10 del blocco intermedio. Probabilità indicative (quote implicite, non vincolate al calendario specifico): promozione in Nations League B→A: 20–30%; permanenza in categoria: 55–65%; rischio retrocessione: 10–20%. In ottica qualificazione mondiale tramite girone: 25–35%; via playoff Nations League: 20–25%. Le chiavi sono: mantenere xGA basso contro pari livello, capitalizzare le palle inattive (corner/offensive set) e migliorare la produzione contro blocchi bassi. Con Mavropanos–Tsimikas a garantire struttura e Bakasetas/Masouras a creare superiorità, la Grecia resta una selezione “da risultato”, poco appariscente ma altamente competitiva quando il contesto è tattico e a punteggio basso.

Trivia

• Il “miracolo di Lisbona” (EURO 2004) è una delle più grandi sorprese nella storia del calcio per nazionali. La Grecia aprì e chiuse il torneo battendo i padroni di casa del Portogallo: 2-1 nella gara inaugurale, 1-0 in finale. Nei tre turni a eliminazione diretta, sempre 1-0 e sempre con reti nate da palla inattiva o da cross lavorati: contro la Francia colpo di testa di Angelos Charisteas su cross di Zagorakis; contro la Repubblica Ceca “silver goal” di Traianos Dellas su corner allo scadere del primo tempo supplementare; in finale ancora Charisteas di testa su corner di Basinas. • Theodoros Zagorakis, capitano e anima del gruppo, fu premiato come miglior giocatore del torneo. L’iconografia di quell’Europeo è legata alla disciplina tattica di Otto Rehhagel: linee strettissime, attenzione maniacale ai dettagli, massima efficienza sui piazzati. È l’epifania di un calcio “di gestione”, capace di trasformare il minimo vantaggio nel risultato. • Il soprannome “To piratiko” (la nave pirata) nasce proprio durante EURO 2004, coniato dal telecronista greco Giorgos Helakis: una metafora della Grecia che “assalta” i giganti del continente. L’immagine diventò virale ben prima dell’era social e ancora oggi è un marchio identitario per i tifosi ellenici. • La Grecia ha saputo replicare il suo DNA competitivo anche in altre edizioni: a EURO 2012 avanzò ai quarti, ribaltando la Russia nell’ultima gara del girone con una prestazione di pura resilienza; nel 2014, ai Mondiali brasiliani, toccò l’apice extra-2004 raggiungendo gli ottavi: 1-1 al 91’ grazie a Sokratis Papastathopoulos e poi ko ai rigori contro la Costa Rica, dopo una gara di grande cuore. • Record storici: tra i più presenti spicca Giorgos Karagounis, simbolo di longevità e leadership; miglior marcatore all-time è tradizionalmente indicato Nikos Anastopoulos, cannoniere di razza negli anni Ottanta. Questi riferimenti alimentano la narrativa di una nazionale in cui la dimensione collettiva ha sovente prevalso sul culto della star. • Cultura tattica: dall’era Rehhagel alla fase recente, la Grecia ha mantenuto una vocazione alla compattezza difensiva. Centrali forti nel gioco aereo e terzini capaci di spingere e battere calci piazzati hanno reso l’Ethniki una minaccia costante sui corner offensivi. La creatività viene spesso canalizzata sulle corsie, con tagli delle ali e sottotracciati della mezzapunta. • Identità e pubblico: il tifo greco è caldo, partecipativo. L’Ethniki ha alternato diverse sedi interne (Atene su tutte), cercando un equilibrio tra atmosfera e logistica. Nelle notti che contano, la spinta del pubblico è tangibile e storicamente capace di innalzare la soglia prestativa. • Calcio greco e diaspora: molti internazionali hanno costruito la loro crescita in campionati esteri (Olanda, Inghilterra, Portogallo), importando nel gruppo nazionale abitudini di pressing, intensità e cura del dettaglio. Questa contaminazione ha arricchito il repertorio, senza snaturare il pragmatismo ellenico. • Dettagli da almanacco: la Grecia disputò il primo match ufficiale nel 1929; nel tempo ha indossato prevalentemente il bianco-azzurro, con l’azzurro ellenico a fare da segno distintivo. Le partite a punteggio basso sono una costante storica: quando la Grecia segna per prima, storicamente incrementa in maniera netta la probabilità di risultato positivo grazie alla gestione dei tempi e al lavoro sulle seconde palle. • Eredità del 2004: il trionfo ha avuto effetti strutturali sul movimento, accelerando investimenti e professionalizzazione dei settori giovanili. Anche nelle stagioni più controverse, l’Ethniki resta pericolosa: lo dicono i risultati in Nations League e le prestazioni contro avversari di rango medio-alto, dove l’abilità nel “portare la partita sul suo piano” è spesso decisiva.