Moldova

Città
Chișinău
Nazione
Sito Web
Fondata
1990
Stadio
Social

Official Info

Quick Facts

  • Founded: 1990 (FMF); prima gara rappresentativa 1991
  • City: Chișinău
  • Country: Moldova
  • Founder: Federația Moldovenească de Fotbal (FMF)
  • Milestones: 1990: nascita FMF. 1993: affiliazione UEFA. 1994: affiliazione FIFA. Anni 2000: prime vittorie di peso in qualificazioni. 2013: picco storico nel ranking FIFA (top-50). 2023: clamoroso 3-2 rifilato alla Polonia nelle qualificazioni europee. Sede e stadio di riferimento: Zimbru Stadium, Chișinău.

History

La nazionale di calcio della Moldova, gestita dalla Federația Moldovenească de Fotbal (FMF), nasce come progetto autonomo all’alba dell’indipendenza del Paese. La federazione viene costituita nel 1990 e si attiva subito per ottenere i riconoscimenti internazionali: l’affiliazione alla UEFA arriva nel 1993, quella alla FIFA nel 1994. La selezione disputa le prime amichevoli all’inizio degli anni ’90, quindi entra stabilmente nei cicli di qualificazione a Europei e Mondiali a metà decennio. Inserita nel quadro UEFA, la Moldova deve convivere con la concorrenza di nazionali storicamente più strutturate, ma costruisce con pazienza un’identità: squadra compatta, intensa, ruvida nei duelli e attenta nei dettagli difensivi. I primi anni sono segnati dall’assestamento post-sovietico: molti calciatori crescono in club locali, altri imboccano percorsi all’estero, specie in Romania, Russia, Ucraina, Turchia e Italia. Il legame con il calcio domestico è forte: club come lo Sheriff Tiraspol diventano serbatoi importanti per la selezione, fornendo continuità di lavoro e una base atletica di livello europeo. Nel corso degli anni 2000 arrivano segnali di crescita. La Moldova timbra alcune vittorie di prestigio nelle qualificazioni, risultati che accendono l’orgoglio nazionale e consolidano lo status di avversario scomodo in casa. L’evoluzione tattica porta la nazionale ad alternare il 4-2-3-1 e il 4-3-3, con grande attenzione alle transizioni e all’uso delle corsie laterali. Nel decennio 2010 maturano altri step: la squadra si assesta a centro-bassa classifica dei gironi ma impara a capitalizzare gli episodi, mentre il ranking FIFA rispecchia fasi di slancio e inevitabili ricadute. Il picco statistico di inizio 2010 testimonia una realtà capace di togliersi soddisfazioni contro avversari più quotati. L’avvento della UEFA Nations League regala nuove opportunità competitive: incroci più equilibrati, morale e punti che aiutano a consolidare il progetto tecnico. La scintilla che proietta la Moldova sotto i riflettori internazionali arriva con il 3-2 alla Polonia in qualificazione europea: una rimonta memorabile, simbolo di resilienza, organizzazione e spirito di sacrificio. Nella rosa emergono figure-guida come Ion Nicolaescu, attaccante con senso del gol e attitudine al lavoro sporco, Oleg Reabciuk, terzino di spinta formato a livelli europei, e i leader di centrocampo capaci di dare verticalità e densità. Sul piano infrastrutturale, lo Zimbru Stadium di Chișinău è la casa più riconoscibile della nazionale, affiancata da un network di impianti che ospitano le selezioni giovanili. La FMF investe in settori giovanili, formazione tecnica e femminile, con un percorso graduale ma costante. La Moldova non ha ancora centrato una fase finale di un grande torneo, ma ha consolidato un’identità tattica e mentale che ne fa una nazionale in costante miglioramento. La missione è chiara: restare competitiva nei gironi, sfruttare la Nations League per agganciare i play-off e mettere pressione alle favorite nelle qualificazioni, partendo da una base solida e da un entusiasmo popolare alimentato da imprese come quella contro la Polonia.

Honours

    • title: Nessun trofeo internazionale maggiore
    • years:

Statistical Insights

Profilo prestazionale storicamente prudente: bilancio complessivo con vittorie intorno a un quinto delle gare totali, pareggi frequenti e sconfitte spesso di misura contro avversari di alta fascia. Identità da squadra compatta: gol segnati mediamente sotto l’unità per partita e gol concessi in area 1,3–1,7 a gara al cospetto delle big europee, con oscillazioni più favorevoli negli incroci di Nations League e contro pari livello. Strisce: negli ultimi cicli si registrano mini-serie utili in casa e nelle competizioni UEFA di Lega, mentre la peggior striscia è legata a sconfitte consecutive contro top-seed in gironi Mondiali/Europei. Segnali incoraggianti nelle qualificazioni europee più recenti: punti ottenuti contro avversari di ranking superiore e capacità di rimonta. Punti di forza: transizioni, palla inattiva, gestione dell’area propria con blocco medio-basso. Criticità: produzione offensiva contro difese schierate, profondità della panchina e gestione dei finali sotto pressione.

Key Players

Ion Nicolaescu (ATT): capocannoniere storico della selezione, finalizzatore e riferimento nelle transizioni; trascinatore nel 3-2 alla Polonia. Oleg Reabciuk (TERZ): terzino sinistro di gamba e intensità, gran volume di corsa e contributo nei duelli difensivi. Vadim Rață (CC): equilibrio e leadership, recuperi palla e primo passaggio; barometro del pressing. Dorian Railean (POR): affidabilità tra i pali, riflessi e gestione dell’area; solido sulle palle inattive. Veaceslav Posmac (DC): fisicità e letture sull’uomo, guida la linea nelle gare di sofferenza.

Projection

Outlook prudente ma interessante. In un girone di qualificazione standard, la Moldova può puntare a stazionare attorno al terzo-quarto posto, capitalizzando sugli scontri diretti contro pari livello e cercando exploit in casa contro una big. In ottica Nations League, la finestra per una promozione o per l’accesso a un play-off resta concreta: probabilità di lottare per il primo-secondo posto di gruppo 25–35%, con chance 10–15% di agguantare un percorso play-off se gli incastri di ranking saranno favorevoli. Qualificazione diretta a un grande torneo: scenario non probabile ma non impossibile (5–10%) in presenza di calendario amico, continuità difensiva e cinismo sulle palle inattive. Target statistico sostenibile: xGA contenuta, 1–1,5 punti/gara contro avversari di pari fascia, e sfruttamento delle situazioni da fermo per sbloccare match chiusi.

Trivia

• Origini e identità: la nazionale moldava nasce nel contesto del post-URSS. Il radicamento nel territorio è duplice: Chișinău come cuore istituzionale, club locali (su tutti lo Sheriff Tiraspol) come hub tecnico per tanti nazionali. L’ibrido culturale, tra lingua romena e russo come lingua franca calcistica, rende l’ambiente peculiare e cosmopolita.
• La prima scintilla: i primi anni ’90 sono di assestamento. La Moldova si misura da subito con avversari superiori, ma trova presto una cifra stilistica: baricentro medio-basso, compattezza e ripartenze immediate sugli esterni. Questa identità resiste nel tempo e spiega molte imprese ottenute a punteggio basso.
• Imprese storiche: la vittoria per 3-2 contro la Polonia è entrata di diritto nella memoria collettiva. Rimonta mozzafiato contro una selezione piena di stelle: simbolo della tenacia di un gruppo capace di superarsi nelle notti che contano. In passato non sono mancati altri colpi contro nazionali di tradizione, in particolare partite casalinghe in cui la Moldova ha saputo trasformare lo Zimbru Stadium in un fortino scomodo.
• Capisaldi della selezione: tra i profili iconici si annovera Alexandru Epureanu, difensore di enorme esperienza internazionale e recordman di presenze: il suo carisma e la sua lettura difensiva hanno fatto scuola. Sul fronte offensivo la nuova generazione ha prodotto Ion Nicolaescu, bomber moderno che pressa, attacca la profondità e ha già firmato reti pesantissime. La staffetta ideale tra vecchia guardia e nuova linfa è stata un passaggio chiave per tenere la nazionale competitiva.
• Allenatori e metodo: la panchina moldava ha conosciuto tecnici dalla forte impronta difensiva e pragmatica. Tra i nomi più noti figura Igor Dobrovolski, ex stella sovietica, poi allenatore capace di dare impronta tattica e mentalità. L’attuale ciclo, guidato da Serghei Cleșcenco, ha portato organizzazione e coraggio nelle uscite palla e nelle pressioni medie, senza perdere la solidità storica. La continuità di principi – densità centrale, coperture preventive, qualità sulle palle inattive – è il filo rosso degli ultimi anni.
• Stadi e atmosfera: lo Zimbru Stadium di Chișinău è il teatro più ricorrente delle gare interne. Atmosfera calda, sostegno rumoroso e grande attenzione agli episodi. In alcune circostanze la nazionale ha utilizzato altri impianti del Paese, mantenendo comunque standard UEFA.
• Settore giovanile e diaspora: la FMF ha investito su accademie e formazione degli allenatori, con scouting anche tra i tanti ragazzi moldavi cresciuti calcisticamente all’estero. Questo flusso ha arricchito la nazionale di profili tatticamente polivalenti, abituati a ritmi e standard professionali di campionati superiori.
• Stile di gioco: transizioni e verticalità. La Moldova cerca ampiezza con i terzini (Reabciuk riferimento costante) e densità centrale con mediani ‘schermanti’. La squadra è letale se può correre negli spazi: recupero palla, primo passaggio verticale, attacco alla profondità della punta. Sulle palle inattive costruisce una quota importante di xG: blocchi, traiettorie tese, seconde palle.
• Numeri e tendenze: la produzione offensiva è storicamente contenuta, ma in crescita contro pari livello; la fase difensiva è più affidabile quando il blocco resta corto e i reparti compatti. Le vittorie arrivano spesso con margine minimo; i pareggi sono frequenti e rappresentano tasselli utili in termini di ranking e fiducia.
• Cultura e simboli: la maglia gialla/blu/rossa richiama i colori nazionali. Il senso d’appartenenza è forte: la rappresentativa è percepita come vettore di orgoglio collettivo e come vetrina del movimento locale. La comunicazione federale, bilingue, intercetta una comunità calcistica ampia e inclusiva.
• Prospettive: l’obiettivo a medio termine è consolidare il ruolo di ‘spoiler’ nei gironi e sfruttare la Nations League come trampolino verso i play-off. Con organizzazione, dettagli curati e sviluppo di 2-3 talenti offensivi, la Moldova può restare stabilmente competitiva, prontissima a cogliere l’occasione quando il calendario si allinea.

Statistiche squadra
Casa Fuori casa Tutto
Giocate 2 2 4
Vinte 2 1 3
Pareggi 0 0 0
Sconfitte 0 1 1
Casa Fuori casa Tutto
Per Match Total Per Match Total Per Match Total
Goal 2 4 0.5 1 1.3 5
Goal concessi 0 0.5 1 0.3 1
Cartellini gialli 3 6 3.5 7 3.3 13
Cartellini rossi 0 0 0
Reti inviolate 1 2 0.5 1 0.8 3
Calci d'angolo 2.5 5 3.5 7 3 12
Falli 15.5 31 23.5 47 19.5 78
Fuori gioco 2.5 5 2.5 5 2.5 10
Tiri 11 22 13 26 12 48
Tiri in porta 3 6 3.5 7 3.3 13
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